Nagorno Karabach: far tacere le armi, dare la parola ai negoziati
11 ott 2020
Dopo settimane di scontri armati e reciproci bombardamenti tra Azerbaigian e Armenia, dal 10 ottobre - mediato dalla Russia - è entrato in vigore il cessate il fuoco in Nagorno Karabach. Adesso non si perda tempo, ci sia una immediata iniziativa dell'Onu, dell'OSCE e dell'UE per la riattivazione della mediazione del Gruppo di Minsk e la riapertura di un percorso di negoziati. E l'Italia - che è membro del Gruppo di Minsk - si attivi in tutte le sedi per fermare la spirale di violenza e favorire una soluzione politica che restituisca stabilità e pace al Caucaso. Da molte fonti internazionali è venuta la denuncia della presenza di mercenari siriani e turcomanni, tra cui miliziani jihadisti, a fianco delle truppe azere. Un fatto che, se confermato, getta una luce ancora più sinistra sul conflitto in corso. L'utilizzo di mercenari terroristi è un atto che non può essere accettato, né giustificato in nessun modo. E chi lo fa si assume una gravissima responsabilità di fronte a tutta la comunità internazionale. Ragione di più per far tacere le armi e dare la parola ai negoziati.
Piero Fassino
Presidente della Commissione Esteri