Riparte la scuola. Riparte l'Italia.
13 set 2020
Con la riapertura delle scuole e l'avvio dell'anno scolastico 2020-21, riparte l'Italia.
Sappiamo quanto la sospensione di ogni attività scolastica sia stata la decisione più sofferta del lockdown che da marzo a giugno ha bloccato l'intero Paese.
Bambini e ragazzi chiusi in casa, costretti all'inattività, lontani dai loro amici sono stati la manifestazione più evidente e sofferta di come il virus ha cambiato la nostra vita.
Per ogni studente la scuola è un luogo centrale della vita quotidiana: è il luogo dell'apprendimento e della conoscenza, è il luogo delle amicizie con i compagni di banco e di classe, è il luogo della formazione della propria personalità. E per gli adolescenti è anche il luogo dei primi filarini e dei primi amori. Insomma, insieme alla famiglia, è la scuola l'ambito entro cui si dipana giorno dopo giorno la vita di bambini, ragazzi, studenti.
Far ripartire la scuola assume dunque il valore di una ripartenza di tutto il Paese, per rimettere in moto attività e investimenti, ricreare lavoro, restituire a ogni persona e famiglia indispensabili certezze di lavoro, di reddito e di vita.
Uno sforzo che potrà far leva sulle misure assunte dal governo con i decreti varati in questi mesi e con l'ingente quantità di risorse messe in campo dall'Unione Europea, per l'Italia circa 300 miliardi di euro. Una massa finanziaria che offre al nostro Paese la possibilità di varare un ambizioso, quanto necessario piano di riforme e di investimenti (di cui trovate le linee guida in questa newsletter).
Un impegno straordinario che si salda all'azione quotidiana - ancora indispensabile - per evitare la diffusione del virus e garantire che la ripartenza della scuola e di ogni altra attività si svolga in condizioni di sicurezza per la salute di tutti.
Ci si domanda spesso se ce la faremo. Io credo di sì. A condizione di mobilitare tutte le enormi risorse intellettuali e materiali di cui la società italiana è ricca. La scommessa si può vincere chiamando a raccolta le tante energie dell'Italia e sollecitando ciascuno a dare il meglio di se', in un gigantesco sforzo collettivo di cui ognuno di noi si senta protagonista. Non a caso si compara la sfida di oggi alla ricostruzione postbellica. Scontate le differenze di contesto tra l'allora e l'oggi, quel che serve è la stessa tensione morale e ideale, la stessa fiducia nelle proprie capacità, la stessa voglia di farcela, la stessa determinazione a riconquistare per se' e per i propri figli un futuro di certezze e di prosperità. Se agiremo così, ce la faremo. Tutti insieme.
Piero Fassino