Il voto in UK: l'Europa ridefinisca i suoi rapporti con il Regno Unito
13 dic 2019 |
Nonostante la definitiva uscita della Gran Bretagna dall'Ue, di fatto sancita dalle elezioni politiche di ieri, l'Europa deve "ridefinire i rapporti" con Londra, non solo sul piano economico, ma anche su quello politico, anche perché in vista dell'elaborazione di una politica di Difesa comune dell'Unione. Mi pare chiaro che da queste elezioni emerga che una maggioranza di inglesi ha scelto di lasciare l'Ue, confermando che un secondo referendum non avrebbe cambiato l'esito del primo. Ovviamente nel momento in cui una maggioranza si esprime in modo così schiacciante per uscire dall' Ue, si chiude lo spazio di ogni mediazione. La Gran Bretagna esce dall'Ue e, come hanno detto Merkel o Conte, sarà una concorrente dell'Ue. Tuttavia rimane l'esigenza di ridefinire i rapporti tra l'Ue e la Gran Bretagna almeno per due motivi: 1) l'Ue è il primo partner commerciale della Gran Bretagna e le relazioni costruite in quasi 50 anni di permanenza di Londra nell'UE sono forti e radicate; non è che un voto recide 50 anni di legami. 2) nei prossimi anni uno dei principali dossier della politica Ue sara' la politica di Difesa. Ed è difficile immaginarla senza considerare che in Europa c'è una potenza militare e nucleare che si chiama Gran Bretagna. Con il voto di ieri la Gran Bretagna esce dall'Unione, ma una volta uscita occorre ridefinire i rapporti tra Bruxelles e Londra con un "accordo di partenariato". Peraltro non credo che l'Ue abbia interesse a gettare la Gran Bretagna nelle braccia di Trump. Si dovra' aprire, insomma, una seconda fase dei negoziati non meno impegnativa della prima. Il voto poi consegna a Johnson un tema spinoso: il plebiscito scozzese per rimanere nell'UE che ha visto il Partito nazionale scozzese ottenere 53 seggi su 58 su una netta scelta europeista. |