La Democrazia non tollera ambiguità
10 ott 2021
L'assalto squadristico dell'estremismo neofascista alla sede della CGIL nazionale è atto di estrema gravità che non può essere ricondotto a una fiammata estemporanea di violenza. Le immagini dello squadrismo di Roma hanno riprodotto quel che circa un anno fa è accaduto a Washington. E analoghe scene di violenza abbiamo visto nelle manifestazioni di naziskin tedeschi. La stessa violenza devastatrice, le stesse parole d'ordine eversive, lo stesso furore reazionario.
La solidarietà alla CGIL, alle forze dell'ordine, ai sanitari del Policlinico Umberto è stata corale e anche gli esponenti politici della destra parlamentare si sono affrettati a prendere le distanze dagli aggressori.
Tuttavia la generale esecrazione non può rimuovere la responsabilità di chi da mesi e mesi cavalca ogni pulsione, ogni paura, ogni disagio cercando di trasformarlo in ribellione. E allora non basta esecrare, bisogna anche smettere di aizzare i cittadini con parole d'ordine esasperate e incendiarie da cui organizzazioni estremiste e violente traggono giustificazione per la loro azione criminale.
Ogni forma di violenza, di sopraffazione, di intimidazione va contrastata con fermezza: non farlo significa essere complici. Così come nessuna indulgenza vi può essere verso le ricorrenti manifestazioni di revisionismo storico, di antisemitismo e antisionismo, di prevaricazione razzista. Sono tossine velenose che se non bloccate corrodono il tessuto democratico e lacerano la coesione sociale.
La difesa della democrazia non tollera mezze misure e ambiguità. Va difesa senza se e senza ma contro chiunque voglia minarla e travolgerla.