Torino: primarie vere, ma ora serve unità
14 giu 2021
"Le primarie restano un metodo di selezione che consente ai cittadini di far conoscere la propria
opinione. E che a Torino la scelta abbia coinvolto quasi 12.000 cittadini è in ogni caso un esercizio di ben più ampia democrazia rispetto a una candidatura scelta in un circolo ristretto di dirigenti.

Peraltro i votanti non rappresentano una cifra modesta, tanto più dopo un anno e mezzo di impedimento di ogni attività in presenza e con l'emergenza sanitaria ancora in corso". L'ex sindaco di Torino Piero Fassino commenta così il risultato delle primarie del centrosinistra.

"Sono state primarie vere con candidati veri e i consensi raccolti da ciascuno sono un giacimento prezioso per l'intera comunità torinese - aggiunge -. A conferma dell'utilità delle primarie, infatti, sta anche la distribuzione territoriale e sociale del voto, che offre molte indicazioni preziose per l'impostazione della campagna elettorale e del programma da sottoporre agli elettori. Indicazione che da un'assemblea ristretta difficilmente sarebbero emerse".

"Da quelle indicazioni degli elettori si deve adesso partire, unendo intorno a Stefano Lo Russo tutte le energie necessarie ad affrontare la sfida elettorale. Conoscendo bene tutti i candidati so che Lorusso ha la capacità di chiamare a raccolta tutte le forze del centrosinistra e le tante risorse della società torinese e sono sicuro che Tresso, Lavolta e Boni sono mossi dalla stessa tensione unitaria. Perché nessuno da solo può vincere - conclude Fassino - e l'unità è la condizione per motivare l'elettorato ad essere partecipe di una scelta cosi impegnativa come quella del sindaco".