Resistere, la prova più dura
21 nov 2020 |
La seconda ondata di Covid19 continua a colpire e a mietere vittime. La speranza che, dopo la prima ondata, i nuovi focolai fossero pochi e circoscritti ha dovuto cedere il passo alla realtà. Il virus mantiene tutta la sua aggressività e la trasmissione è un rischio a cui tutti siamo ugualmente esposti.
Il virus non conosce frontiere, non risparmia nazioni, non distingue età.
Ognuno di noi ha vissuto l'esperienza dolorosa di parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro colpiti dal virus. E in non pochi casi abbiamo dovuto piangere la scomparsa di persone care.
Ineludibile perciò adottare nuovamente misure rigorose di contrasto e prevenzione: la limitazione degli spostamenti, la riduzione di attività commerciali, la sospensione degli eventi culturali e sportivi, la didattica a distanza, l'estensione del lavoro da remoto. Misure che incidono sulla vita delle persone, sulle loro relazioni e sulle attività delle imprese con conseguenze pesanti sulla quotidianità e sui redditi delle famiglie e sulla tenuta economica del Paese.
Del tutto naturale che i cittadini manifestino stanchezza, nervosismo, scoramento, ansia. Che chiedano misure adeguate di sostegno e si attendano di uscire dalla ondata al più presto.
Per riuscirci abbiamo bisogno di essere rigorosi nei nostri comportamenti individuali e collettivi. L'estate ci ha insegnato che allentare la guardia, tenere comportamenti disinvolti, vivere come se il virus non ci fosse più, significa mettere sé stessi e gli altri ad altissimo rischio.
Lo possiamo battere soltanto con una grande determinazione e disciplina. Necessarie anche per agevolare la faticosa opera delle strutture sanitarie e dei tanti medici, infermieri, operatori che con generosità e dedizione vi lavorano.
La prevedibile disponibilità del vaccino a partire dalle prime settimane del 2021 ci consente di avere fiducia che si possa esserne fuori in un tempo ragionevolmente breve e che si possa prevenire, o quantomeno ridurre consistentemente, il rischio di una terza ondata.
Insomma, bisogna resistere.
È la prova più dura. Ma insieme ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare. |