PER GIULIA E PER TUTTE: MAI PIÙ!
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato una enorme reazione popolare, quale non si era conosciuta di fronte ai tanti, troppi femminicidi di questi anni.
Eppure nel solo 2023 107 donne sono state assassinate, in oltre il 60% dei casi vittime del proprio marito, fidanzato, compagno, amante. Una vera strage, drammatica testimonianza di quanto ancora il rispetto della donna non sia valore compiutamente acquisito. E di quanti uomini ancora vivano i rapporti affettivi come possesso e concepiscano l’amore come dominio. Ma chi ama non uccide. Giustamente di fronte ad una morte così violenta si è detto che le necessarie e indispensabili norme e pene severe - che l’Italia oggi ha - non sono da sole sufficienti se non si realizza un salto di qualità nella coscienza dei cittadini. E dunque indispensabile e urgente è mettere in campo una estesa azione educativa che, muovendo in primo luogo dalla scuola di ogni ordine e grado, si allarghi ad ogni ganglio della società affinché non ci sia fabbrica, ufficio, condominio, scuola, ospedale, strada, mura domestiche in cui una donna debba temere per la propria vita. La civiltà di una società si misura dal rispetto che riconosce a ogni persona, garantendo a ogni donna di vivere liberamente le sue scelte di vita senza paura, discriminazioni e soprusi. Donne libere fanno bene alla libertà di tutti. Nonostante sia colpita da un dolore immenso che nulla può lenire, la famiglia di Giulia ha trasmesso a tutti un messaggio di straordinario valore morale che richiama ciascuno di noi alla responsabilità di abbandonare ogni forma di inerzia per agire e affermare il diritto delle donne alla propria libertà e alla proprie scelte di vita. "Non possiamo dimenticarci tutto tra qualche mese" ha ammonito la sorella Elena. "Nessuno mi restituirà mia figlia - ha detto il padre rivolgendosi ai compagni di studi di Giulia - ma abbiamo il dovere di far sì che non accada ancora e che le cose cambino davvero". Parole raccolte dalle tantissime donne e uomini che in questi giorni hanno riempito le piazze d’Italia per gridare con una sola voce: "mai più".
Piero Fassino
29 novembre 2023
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