Esauriti Congresso e Primarie, si apre una diversa fase nella quale il PD è chiamato a misurarsi con più sfide: contrastare la deriva a cui la destra espone ogni giorno l’Italia; dare qualità e efficacia all’opposizione, riconquistare il consenso dei tanti che si sono allontanati dalla politica, ricostruire un sistema di alleanze, battersi per mantenere l’Italia nelle dinamiche della globalizzazione e dell’integrazione europea, dare sostanza politica e programmatica ad una alternativa alla destra, espandere il radicamento sociale e territoriale del PD.
Per questi obiettivi serve un “salto di qualità”: un PD che non si rinchiuda in un ghetto identitario e rilanci il progetto di una grande forza riformista, plurale, capace di unire culture e sensibilità diverse in nome di valori comuni; un PD aperto alla società’ e capace di parlare ad un Paese intero, confermando così la sua vocazione maggioritaria; un PD che rifugga da ogni forma di integralismo, tanto più quando si affrontano temi di valore etico; un PD consapevole che per tutelare i deboli - obiettivo prioritario per ogni forza di progresso - occorre interloquire anche con le domande dei ceti forti.
Di questo si è discusso nel Seminario di InDem con relazioni - che qui potete ascoltare in audio - di Paolo Segatti, Claudia Mancina, Aldo Schiavone, Marco Lombardi, Maurizio Ferrera, Silvia Costa, Patrizia Toia, Gianclaudio Bressa e Francesca Puglisi. E contributi di Graziano Delrio, Lorenzo Guerini e Stefano Bonaccini.
Così, promuovendo momenti di riflessione, confronto e elaborazione, InDem intende essere un promotore di cultura politica per contribuire al rilancio del PD, del centrosinistra e di un’alternativa progressista alla destra.