Per un 2023 in cui vinca la speranza
Ci lasciamo alle spalle un anno difficile e controverso.
Iniziato con le speranze suscitate dalla presidenza Biden, segnato drammaticamente dalla guerra in Ucraina e dalle sofferenze della gioventù iraniana, concluso dalla gioia per la rielezione di Lula.
Un anno che per mesi ha visto - grazie ai vaccini - una costante riduzione di Covid19 che tuttavia oggi torna a riemergere insidiando il corpo e la mente di molti.
Un anno ancora funestato dalle sofferenze e dalle tragedie di chi, migrando per rotte pericolose, ha messo a rischio sé stesso per cercare altrove quelle ragioni di vita che non poteva avere nella propria terra.
Un anno in cui il diritto di ogni donna a veder riconosciuta la propria personalità è stata insidiata dalle troppe discriminazioni e dall'orrore dei femminicidi e della violenza domestica.
Un anno in cui l'azione del governo Draghi ha consentito all'Italia di intraprendere un cammino di rinascita e ripresa, interrotto e messo a rischio oggi dal governo della destra.
Un anno in cui la quotidianità di una parte larga della società è stata percorsa da sentimenti di insicurezza, incertezza e ansia.
Un anno in cui il voto degli italiani ha ridisegnato gli equilibri politici e istituzionali, relegando il centrosinistra all'opposizione e consegnando per la prima volta alla destra nazionalista e antieuropea la guida il Paese.
Pur consapevoli delle tante insidie e criticità, entriamo nel 2023 con molte speranze.
La speranza che si trovi finalmente una strada per fermare la guerra in Ucraina, liberando quel popolo dalla sofferenza e restituendogli vita e pace.
La speranza che il popolo iraniano - e ogni Paese oppresso - possano conoscere libertà e diritti, liberando il mondo dalla violenza di regimi lugubri e violenti.
La speranza che le democrazie si rivelino più forti e credibili delle autocrazie che insidiano e restringono i diritti dei cittadini e la sicurezza del mondo.
La speranza che la politica sia capace di dare risposte concrete e durature a chi oggi sente la propria vita insidiata da insicurezza, precarietà e paura del domani.
La speranza che le tante criticità ambientali che ogni giorno mettono a rischio la vita del mondo, i suoi equilibri, il suo futuro sollecitino a assumere politiche ambientali e energetiche ormai ineludibili.
La speranza che a ogni giovane sia offerta l'opportunità di poter affermare le proprie aspirazioni di vita.
La speranza che ogni donna venga rispetta e riconosciuta nella sua libertà e nei suoi diritti, liberandola da ogni forma di violenza e sopraffazione.
La speranza che la politica sia capace di restituire ai cittadini fiducia e certezze.
E la speranza che il 2023 sia anche l'anno in cui il PD e il centrosinistra imbocchino la strada della rinascita.
Soprattutto entriamo nel nuovo anno consapevoli che per liberarci dalle ansie e vedere realizzate le speranze servirà l'impegno, la tenacia e la determinazione di ciascuno di noi.
E quindi auguriamoci davvero tutti insieme un Buon Anno.
Piero Fassino