Dignità per ogni persona e rinascita dell'Italia
07 ago 2022
La legge elettorale vigente - mentre nella quota proporzionale consente a ogni partito di presentarsi senza necessità di alleanze - nella quota maggioritaria obbliga di fatto a intese elettorali larghe per candidati unitari in grado vincere ottenendo anche un solo voto in più degli altri candidati dello stesso collegio.
E' una regola a cui si sono sottoposti entrambi gli schieramenti. Così farà la destra che nei collegi uninominali presenterà candidati comuni, nonostante che per un anno Forza Italia e Lega abbiano fatto parte della maggioranza di governo mentre Fratelli d'Italia vi si opponeva. E alla stessa regola si sottopone il fronte progressista realizzando intese che consentano di presentare agli elettori candidati comuni competitivi. Un obiettivo a cui con pazienza e determinazione si sono dedicati Enrico Letta e il gruppo dirigente del PD, realizzando intese elettorali con il polo liberaldemocratico di Azione e +Europa, con il polo civico fondato da Di Maio e con il polo ambientalista dei Verdi e Sinistra Italiana. Intese fondate sulla consapevolezza che l'unità è il valore aggiunto indispensabile che può consentire di ottenere consensi e successi.
Naturalmente la costruzione di queste intese non annulla differenze di punti di vista che possono esserci tra forze alleate su questo o quel singolo tema. Ma decisivo è concentrarsi su ciò che unisce, senza drammatizzare eventuali differenze. E cio' che unisce il fronte progressista sono due priorità.
La prima. Non compromettere il cammino compiuto in questi anni nella lotta alla pandemia e alle sue conseguenze economiche e sociali, proseguendo nel rimettere in moto l'Italia con un programma di riforme e investimenti che restituiscano ai cittadini certezze di lavoro, di reddito, di vita.
La seconda. Evitare all'Italia quella deriva nazionalista e populista che la condannerebbe alla irrilevanza in Europa e sulla scena internazionale.
Intorno a questi obiettivi si svilupperà il programma su cui chiederemo il voto agli italiani. Un programma che metta al centro la dignità: un lavoro sicuro, stipendi e pensioni con cui vivere, servizi sociali per una salute tutelata e per una anzianità rispettata, una scuola che dall'infanzia all'università offra una formazione densa di opportunità per i figli, una crescita economica giusta per chi intraprende e per chi lavora, un ambiente sostenibile e vivibile. Insomma una società che non lasci indietro nessuno, contrasti ogni forma di disuguaglianza, offra opportunità su cui ciascuno possa perseguire le proprie aspirazioni di vita.
E questo lo vogliamo realizzare in un'Italia fortemente ancorata all'Europa perché nessun tema - dall'ambiente alle migrazioni, dal lavoro al futuro dei giovani - si può affrontare adeguatamente chiudendosi nei soli confini nazionali. Serve un'Italia giusta in un'Europa forte.
Di questo da oggi parleremo agli italiani, rivolgendoci alle tante energie e competenze di cui è ricca la società italiana. Ci rivolgeremo a chi già ci ha accompagnato in questi anni chiedendo loro di continuare a camminare con noi. Ci rivolgeremo a chi, colpito nelle proprie certezze di vita, manifesta disagio e delusione dicendogli che insieme a lui vogliamo batterci per il suo riscatto. Ci rivolgeremo a ogni elettore - comunque abbia votato o non votato - per chiedergli di essere protagonista della rinascita dell'Italia.
Ci rivolgeremo ai tanti giovani del nostro Paese proponendo loro di condurre insieme un impegno che consenta a ognuno di poter realizzare le proprie ambizioni di studio, di lavoro, di vita.
Abbiamo di fronte a noi poche settimane per conquistare un voto che restituisca speranza e fiducia. Ognuno ne senta la responsabilità e con determinazione e passione mettiamo in campo ogni energia, ogni risorsa e tutto ciò che è utile e necessario per farcela.