Tre sfide per Enrico Letta e per il PD
15 mar 2021
Enrico Letta assume la guida del PD in un momento particolarmente difficile per l'Italia, stretta tra una pandemia che continua a mietere vittime e una società stremata da un anno di continui lockdown e di paralisi di ogni attività. Ed è un momento difficile per il PD scosso dalle improvvise dimissioni di Nicola Zingaretti.
Di fronte a Enrico Letta e al PD tre sfide decisive.
La prima: il successo del governo Draghi. Se infatti il governo è sostenuto da una larga maggioranza di emergenza, non vi è dubbio che il PD è il partito che più è vicino al profilo e al programma dell'esecutivo. E se le idee di Draghi e del PD coincidono, allora il PD non può che impegnarsi con determinazione per il successo del governo, perché un eventuale suo insuccesso sarebbe il fallimento anche del PD.
La seconda: la riorganizzazione del campo progressista. Il governo Draghi non è una parentesi, esaurita la quale, il sistema politico ritornerà a quel che era. Non è così, tant'è che a sole tre settimane dalla formazione della nuova maggioranza, né il centrosinistra, né il centrodestra sono più quelli di prima. Il tempo del governo Draghi sarà dunque un tempo di ristrutturazione del sistema politico e il PD dovrà misurarsi con la riorganizzazione del campo progressista, partendo dal consolidamento dell'alleanza PD-5s-LeU ma allargando il campo alle tante energie della società italiana che possono concorrere ad un programma riformista di rinnovamento del Paese.
La terza: la ricostruzione di un partito che "respiri con la società" e viva in presa diretta inquietudini, ansie, speranze, domande dei cittadini. Un partito che ritrovi radicamento territoriale e sociale e sia capace di essere punto di riferimento per quanti vogliono vivere in un Paese più giusto, più sicuro, più moderno.
Tre sfide che per essere vinte chiedono a tutto il PD - e in primo luogo ai suoi dirigenti nazionali e locali - un sussulto di consapevolezza e di responsabilità. Enrico Letta ha scelto di mettersi in gioco. A ogni dirigente e militante del PD è richiesto di non essere da meno.