2021: la sfida da vincere
23 dic 2020
Il 2020 resterà nella memoria di ciascuno di noi come un annus horribilis, segnato dalle sofferenze che Covid19 ha provocato a milioni di persone e famiglie. E ognuno guarda all'anno che viene con una duplice speranza: che con i vaccini si arresti la diffusione del contagio e che le tante attività bloccate o penalizzate possano ritrovare il loro decorso normale. E così ciascuno possa tornare alla sua vita.
Ma questo non avverrà per caso, né a prescindere dai nostri comportamenti.
Per fermare il contagio occorre che ogni cittadino si convinca che vaccinarsi è indispensabile. Ognuno di noi ha parenti, amici, conoscenti che hanno subito l'aggressione della pandemia e spesso vi hanno lasciato la vita. Basta questo a rendere evidente perché vaccinarsi è necessario: non soltanto perché lo raccomanda il governo e lo prescrivono i medici, ma perché è in gioco la vita di ciascuno di noi. E anche con la vaccinazione sarà utile e prudente continuare a osservare le misure di prevenzione personale, a tutela di sé e delle persone che si frequentano.
Perché il Paese possa tornare alle proprie attività è indispensabile che gli oltre 130 miliardi di euro stanziati dal Governo per sostenere i redditi e per risarcire le aziende siano disponibili tempestivamente e accessibili in modo semplice. Così come è indispensabile che siano credibili e concreti i programmi per utilizzare bene i 200 miliardi che arriveranno dall'Europa. E su questo si misurerà la credibilità del Governo e dell'intero sistema politico e istituzionale.
Tutto questo richiede però la consapevolezza che dalle difficoltà si esce con un gigantesco impegno solidale e collettivo e se ciascuno dà il meglio di se per costruire un futuro sicuro per ciascuno e per tutti.