UN PD NUOVO IN UN SECOLO NUOVO Il Partito Democratico è a un tornante storico del cammino iniziato nel 2007. Alle nostre spalle un quindicennio che ha conosciuto giganteschi cambiamenti economici, sociali, culturali, politici che hanno ridefinito il profilo del mondo, dell'Europa, dell'Italia mettendo a dura prova paradigmi, obiettivi e strumenti della politica. La prima vera crisi della globalizzazione ha segnato l'inizio del secolo, colpendo soprattutto le società industriali e mettendo in causa lavoro, redditi, diritti. Il Covid ha messo a nudo le fragilità sociali del mondo globale. La guerra in Ucraina ha fatto ripiombare l'Europa negli orrori del passato. I cambiamenti climatici e le loro conseguenze hanno svelato i limiti strutturali di modelli di sviluppo non in grado di evitare incombenti gravi rischi per la vita e il futuro del pianeta. Il mondo si è scoperto vulnerabile e privo di una governance democratica capace di gestire le dinamiche della globalizzazione. Nelle opinioni pubbliche sono così maturate insicurezze, ansie e paura del domani spingendole a una continua e convulsa ricerca di sicurezze di cui sono manifestazione le continue migrazioni elettorali. Ed è cresciuta l'illusione che autocrazia e decisionismo illiberale potessero rassicurare società inquiete. Se tutte le culture storiche del continente hanno conosciuto riduzione di consensi, di più ne ha sofferto la sinistra. Mentre il '900 - passando per le tragedie di guerre, totalitarismi e olocausto - è stato il secolo dell'affermazione dei valori democratici e di liberazione delle forze di progresso, l'inizio del XXI secolo è segnato da una crescita di consensi a forze conservatrici, populiste e nazionaliste. È di fronte a tutto il campo delle forze di sinistra, centrosinistra e riformiste l'esigenza indilazionabile di un pensiero nuovo per un secolo nuovo. Una esigenza che chiama anche il Partito Democratico a una profonda e radicale innovazione di politiche, strumenti e classe dirigente. Non sono in causa i valori di fondo su cui si fonda la nostra identità - pace, democrazia, uguaglianza, dignità della persona, giustizia sociale, solidarietà, parità di genere, diritti - ma indilazionabile è l'elaborazione di politiche capaci di far vivere quei valori nei cambiamenti di oggi, nel mondo della globalizzazione, della digitalizzazione, della intelligenza artificiale, della sostenibilità. Una esigenza tanto più avvertita in Italia dopo l'esito delle elezioni del 2022 che hanno sancito la conclusione di un decennio nel quale il PD - a fronte di esiti elettorali incerti e di assetti istituzionali precari - si è fatto carico di assicurare la governabilità del Paese, concorrendo all'azione di coalizioni governative di diverso profilo, ma tutte costituite per far fronte a impellenti emergenze. Una assunzione di responsabilità che, se certo ha consentito all'Italia di gestire passaggi critici, ha tuttavia affermato una immagine "governativa" del PD e del centrosinistra, consentendo alla destra di guadagnare crescenti consensi e infine la guida dell'Italia. Oggi il PD è all'opposizione ed è da questa collocazione che - insieme alle altre forze progressiste - è chiamato a battersi per costruire un'alternativa di governo capace di offrire a donne e uomini del nostro Paese quelle sicurezze - nel lavoro, nel reddito, nelle opportunità di vita, nel futuro dei figli - che consentano di mobilitare energie, rimettere in moto ascensori sociali, offrire a ogni giovane la possibilità di perseguire le proprie aspirazioni, rendere ciascuno certo che alla fatica quotidiana corrisponda la effettiva possibilità di una vita migliore.
Insomma, non solo partito che si fa carico di responsabilità, ma partito che si batte per creare opportunità. Un partito che contrasti rischi e minacce facendo maturare dentro le criticità innovazioni e trasformazioni che segnino un salto di qualità nella vita degli italiani, obiettivo tanto più raggiungibile attingendo alle tante esperienze di buon governo perseguite ogni giorno nei Comuni e nelle Regioni dalle amministrazioni di centrosinistra.
PERCHÉ BONACCINI?
COSA CI ATTENDIAMO DA BONACCINI
Un Partito Democratico che sia parte integrante del campo progressista internazionale ed europeo e agisca in ogni sede per l'affermazione di pace e cooperazione internazionale e di una governance democratica del mondo fondata su sviluppo sostenibile, politiche commerciali eque, universalità dei diritti civili, tutela della sovranità di ogni nazione, rifiuto delle aggressioni militari e del sopruso, ricerca di dialogo e soluzioni condivise.
Un Partito Democratico che si batta perché al lavoro e ai lavori sia pienamente riconosciuta dignità, contrastando le troppe forme di precarietà che insidiano la piena occupazione, restituendo ai giovani la convinzione che il mondo del lavoro è alla loro portata e garantendo per lavoratrici e lavoratori condizioni di lavoro sicure, riconoscimenti professionali, retribuzioni adeguate, tutele contrattuali e legislative. Dignità che va garantita anche ai tanti che operano con nuove forme di lavoro - quali partite IVA e modalità digitali - riconoscendone la qualità professionale e tutelandole da modalità opache di loro utilizzo.
Un Partito Democratico che assuma il contrasto al climate change come una priorità della sua agenda e la sostenibilità - ambientale, energetica, alimentare, sociale - come la cifra di uno sviluppo umano di più alta qualità, misurabile non solo con l'incremento del PIL e della produzione di merci, ma anche con parametri di benessere individuale e collettivo e di redistribuzione di opportunità di lavoro, reddito e vita.
Un Partito Democratico che faccia di educazione, formazione e cultura il perno di uno sviluppo in grado di investire su conoscenza, capacità e saper fare di ogni persona - in primo luogo con un forte e incrementale investimento nella formazione scolastica dall'infanzia all'Università - e rimettendo così in moto ascensori sociali che consentano effettiva uguaglianza di opportunità e promozione di talento, in primo luogo per i giovani.
Un Partito Democratico che, in coerenza con le sue ragioni fondative, riaffermi una cultura di governo e una ambizione maggioritaria, che non è presunzione di autosufficienza, ma volontà di costruire un progetto politico che parli all'intero paese, costruendo una relazione ampia con le tante articolazioni della società e un coerente sistema di alleanze.
Un Partito Democratico consapevole che l'Italia è una e non vi è sviluppo giusto se non si superano squilibri territoriali - nord/sud, aree metropolitane/aree interne, città/campagna, pianura/montagna - attuando le necessarie perequazioni di diritti, servizi, infrastrutture - in primo luogo per il Mezzogiorno - per garantire al Paese una crescita omogenea e contrastare ingiustizie e disuguaglianze.
UN PARTITO POPOLARE
Nessuna politica è vincente senza un soggetto organizzato che la faccia vivere tra i cittadini. Indispensabile è dare al PD radicamento sociale e territoriale, riconoscere il valore dell'adesione e della militanza, mettere a disposizione dei circoli e delle organizzazioni provinciali e territoriali formazione, strumenti e risorse, promuovere una nuova classe dirigente valutata su dedizione, merito e capacità.
HANNO ADERITO
Piero Fassino - Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro - Patrizia Toia, Europarlamentare
Silvana Amati, Presidente Istituto Gramsci Marche - Roberto Arboscello, Consigliere Regionale PD Liguria - Alessandro Basso, Responsabile Organizzazione PD Veneto - Fabio Bottero, , Sindaco di Trezzano sul Naviglio -Emanuele Cani, Segretario Regionale PD Sardegna - Iside Castagnola, Avvocato - Carlo Chiurazzi , Direzione Nazionale PD - Raffaele Gallo, Direzione Nazionale PD, capogruppo PD Regione Piemonte - Maria Fortuna Incostante, già Senatrice - Santo Minniti, Pd Milano - Martina Nardi, già Deputata - Stefania Pezzopane, Consigliera comunale L'Aquila, già Senatrice - Teresa Piccione, vicepresidente Consiglio Comunale Palermo - Francesca Puglisi, Direzione PD, già Senatrice
- Salvatore Adducce, già Deputato - Luciano Agostini, già Deputato - Giandomenico Allegri, Consigliere Regionale Veneto - Maria Rosa Barazza, Sindaca di Cappella Maggiore - Marina Berlinghieri, già Deputata - Franca Biondelli, già Senatrice - Mario Bruno, già Sindaco di Alghero - Massimo Caleo, Insegnante, già Senatore - Giacomo Carnicelli, Presidente ALI Abruzzo - Anna Casini, Consigliera Regione Marche - Enrico Conti , Consigliere comunale PD Firenze - Riccardo Corbucci, Consigliere Roma Capitale - Augusto Curti, Deputato - Erica D'Adda, Ricercatrice indipendente, già Senatrice - Barbara De Nardi, Consigliere Comunale Vittorio Veneto - Antonio Ferrentino, Tesoriere ALI Piemonte - Enrico Forte, già consigliere regionale Lazio - Maria Pia Funaro, vice Sindaca di Cosenza - Lorenzo Gaiani, segreteria PD Lombardia - Paola Gazzolo, Presidente Consiglio Comunale Piacenza - Franco Iacucci, Consigliere Regione Calabria - Marilina Intrieri, gia Senatrice - Franco Lenarduzzi, Sindaco di Ruda - Giuseppe Lupo, Consigliere Comunale PD Palermo - Silvia Manfredini, PD Bologna - Maurizio Mangialardi, capogruppo PD Regione Marche - Andrea Marcaccio, Presidente Pd Latina, consigliere comunale Minturno - Andrea Marrucci, Sindaco di San Gimignano - Antonella Melito, Consigliera Roma Capitale - Simona Meloni, Consigliera Regionale Umbria - Emanuela Moggia, Sindaco di Monterosso - Monica Berna Nasca, Assessore Comune di Legnano - Alberto Pagani, Professore, già Deputato - Maria Rosa Pavanello, Sindaca di Mirano - Alessio Pecoraro, Pd Emilia Romagna, Loretta Peschi , Cooperante, Membro Assemblea Costituente PD - Elena Piastra, Sindaca di Settimo Torinese - Massimiliano Presciutti, Sindaco di Gualdo Tadino - Ignazio Puglisi, Sindaco Pedimonte Etneo - Erminio Quartiani, già Deputato - Lorenzo Radice, Sindaco di Legnano - Ivo Rossi, già Sindaco di Padova - Filippo Sacchetti, segretario PD Rimini - Angelo Sciapichetti, Segretario provinciale PD Macerata - Andrea Soddu, Sindaco di Nuoro - Giulia Tempesta, Consigliera Roma Capitale - Saverio Vecchia -Domenico Venuti, Sindaco di Salemi - Domenico Volpe, Sindaco di Bellizi - Angelo Zanellato, Segretario Provinciale PD Rovigo - Marcella Zappaterra, Capogruppo PD Assemblea legislativa Emilia Romagna - Giovanni Zorzi, Segretario provinciale PD Treviso
Achille Variati, Europarlamentare - Enzo Bianco, Presidente Assemblea Nazionale ANCI Claudio Mancini, Deputato - Gianclaudio Bressa, già ministro Claudia Mancina, docente, già deputata e, inoltre: Eleonora Agostinelli Giovanni Alessiato Luigi Allocati Matteo Anatra Maria Rosa Ardizzone Guido Azzalin Claudia Azzi Stefano Ballabio Paolino Barbiero Francesco Basciano Claudio Bellan Eugenio Bertone Enrico Bianchi Sabina Bison Andrea Bonandin Anna Maria Borasi Alexandre Brentel Cecilia Brighi Virginio Brivio Claudio Brusemini Alessandro Buzzi Antonino Cadoni Casier Nadia Cai Lucilla Calabria Stefano Canti Santi Cappellani Sandro Capra Mario Casazza Emanuele Castiliego Mario Catini Daniele Ceschin Angelo Chiappa Carmela Ciulla Vincenzo Condello Vareno Cucini Pietrina Deias Marco Demartini Anna Di Medio Valentina Di Renzo Carlo Antonio Distaso Piera Edigi Bouchard Gianluca Fanti Luciano Mario Fasano Luisella Fazi Achille Fecchio Luciana Fiastro Gabriele Free Lorenzo Gaiani Mimma Gaspari Golino Mario Gazzola Luisa Ghidini Comotti Vito Giuzio Giorgio Gomel Ivana Ivanka Piera Mercedes Landoni Alessandro Lorenzi Emanuele Lovato Eliona Margherita Margjoni Ermanno Marocco Ennio Martignago Pierangelo Marucco Moreno Mazzola Emilio Meneghelli Paolo Mezzorana Umberto Minopoli Simonetta Mrcolongo Giovanni Napol Magda Negri Paolo Maria Oltolina Alberta Pasquero Roberto Pizzolato Giancarlo Quagliotti Paola Rescigno Giuseppe Riccio detto Franco Irene Riva Renato Rondini Maria Rita Rossa Teresa Spaliviero Raffaele Staniero Corrado Tizzoni Luigi Torraco Stefano Turi Maurizio Vailati Luisa Angela Vallese Emanuele Viscovo Steno Zanandrea Roberto Zanetti Giulia Zangrando Questo Manifesto è rivolto
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