6 Maggio 2019 -
Deliberazione (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01172 Bilancio di previsione finanziario 2019-2021. Approvazione.
Piero Fassino
Sì, grazie. Io non ripeterò tutte le argomentazioni ampie e molto documentate del Capogruppo Lo Russo. Vorrei impiegare questi cinque minuti solo per alcune considerazioni in riferimento alla replica del Sindaco. Mi dispiace che il Sindaco non sia qui ad ascoltare, mentre noi siamo stati qui diligentemente ad ascoltare lei. Ma, in ogni caso, ho il massimo rispetto per gli altri Consiglieri, per gli altri membri della Giunta, per cui mi rivolgo a loro. Questo continuo riferirsi alla parola strutturale, sta diventando un gioco fondato su molti equivoci. Il primo è che quella espressione è stata usata in una relazione che io ho letto, come molti di voi hanno letto, e che ogni volta che c'è il dibattito vado a rivedermi, è condita di molti riconoscimenti all'Amministrazione uscente, a partire dalla riduzione dell'indebitamento e ad altre cose. Quell'aggettivo strutturale alla condizione finanziaria della città è la prima volta che viene scritta nel 2015 da parte di un relatore, che non è il Relatore delle relazioni della Corte dei Conti degli anni precedenti. Quindi mi permetto di dire che è una valutazione che io rispetto, ma che non quella valutazione ha dato il Relatore del 2011-'12-'13 e '14 e chiederò io a questo punto un incontro a questo Relatore, al Presidente della Corte dei Conti per chiarire questo punto. E in ogni caso la Sindaca ha appena detto, e lo abbiamo ascoltato tutti, che la situazione di sofferenza, l'ha detto anche l'Assessore Rolando nella sua relazione, la situazione di sofferenza investe tutte le grandi città italiane, tanto è vero che il Comune di Torino si è fatto carico di chiedere all'ANCI un intervento, cioè un'azione nei confronti del Governo per un provvedimento particolare, mirato alla condizione di sofferenza di tutte le città italiane. Se è così, e prendo atto che sia così, quel debito strutturale non è che ce l'ha Torino perché chi governava prima era incapace, perché se c'è a Milano, se c'è a Roma, se c'è a Bologna, se c'è a Firenze, se c'è dappertutto vuol dire che c'è un problema di fondo strutturale che attiene alla contraddizione sempre più evidente in questi anni tra le risorse che sono messe a disposizione del sistema degli Enti Locali e i servizi, le politiche a cui gli Enti Locali devono attendere e che non sono, come ha detto il Sindaco, comprimibili oltre una certa misura. Allora facciamo i conti con questo problema qui, che non è quindi la responsabilità politica che governava prima, è un problema strutturale che ha ogni Sindaco di qualsiasi colore in rapporto a un problema che va affrontato e che io mi auguro sarà affrontato nella sua strutturalità. Aggiungo, l'Assessore Rolando ha detto una cosa di cui io prendo atto e apprezzo anche, e cioè che il Bilancio prevede una riduzione di indebitamento di 100 milioni in corso d'anno e che sarà seguito da una riduzione di indebitamento di 100 milioni anche per i due esercizi successivi a questo. Bene, segnalo solo per anche qui chiarezza, che quando io ho assunto la guida della Città l'indebitamento assommava a 3.300.000.000, quando me ne sono andato era a 2.800.000.000, cioè 100 milioni all'anno e quindi, come si vede, chi ha governato prima di voi non è stato meno sensibile al problema dell'indebitamento. E quando voi andrete via, sia che sia rieletta l'Appendino, sia che sia rieletto un altro Sindaco, il Sindaco successivo erediterà una condizione di indebitamento, vorrei che fosse chiaro, perché con 100 milioni all'anno, ammesso che sia poi ottemperata quella riduzione, lascerete un debito di 2 miliardi e mezzo e quindi tutto il processo a chi viene lasciato i debiti che avete fatto per tre anni vi prego di archiviarlo perché rischiate che vi sia fatto dopo da chi verrà dopo con la stessa logica e la trovo una logica francamente sbagliata. Noi voteremo contro il Bilancio, concludo, per le ragioni che sono state ampiamente spiegate, perché a noi pare un Bilancio che cerca di gestire, diciamo, una condizione certo di difficoltà, ma che, ripeto, è una condizione di difficoltà che tutte le grandi città conoscono, come ha detto il Sindaco, ma è un Bilancio che sostanzialmente gestisce una condizione di ordinaria Amministrazione. Non c'è in questo Bilancio un'idea, una visione dello sviluppo della città, del suo futuro, della sua crescita e invocare, come ha invocato il Sindaco, il decremento demografico, che certamente è una dinamica reale, impone a maggior ragione però che non sia soltanto una presa d'atto come qualcosa di ineluttabile, di fatale, perché così come si conosce il decremento demografico si può conoscere anche l'incremento demografico, dipende da che politiche si fanno, da come si rende una città attrattiva, da come si costruisce una proposta di sviluppo e di investimenti che sia capace di attrarre risorse e di rimettere in campo un dinamismo positivo. Per tutte queste ragioni noi riteniamo che il Bilancio non sia da parte nostra condivisibile e voteremo contro. Grazie. |