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Il mio impegno a Venezia e nel Nord-Est
 
Al fianco del nord-est leader globale
Il sistema produttivo del Nordest e la sua proiezione internazionale contribuiscono in modo determinante a fare dell'Italia uno dei principali esportatori su scala mondiale. I distretti industriali del veneziano, trevigiano e bellunese rappresentano punti di eccellenza promuovendo innovazione tecnologica, formazione, ricerca, reti distributive, servizi terziari. Un giacimento straordinario di lavoro, professionalità, competenze, fatto di grandi marchi e di una vasta rete di medie e piccole aziende che oggi più che mai - di fronte a caroenergia e inflazione - devono essere sostenute con investimenti in infrastrutture, digitalizzazione, energia, formazione. E con un sistema del credito aperto agli investimenti e un fisco che riconosca il valore dell'impresa e del lavoro. Obiettivi da perseguire con un utilizzo efficace delle risorse del PNRR e di Next Generation EU.


A fianco del mondo del lavoro
La forza economica e produttiva del Nord Est poggia sul lavoro di una grande moltitudine di lavoratori dipendenti a cui si deve garantire dignità, riconoscendo il loro saper fare, retribuendoli con stipendi adeguati, tutelandoli con contratti e regole certe e contrastando precarietà e lavori poco dignitosi.
Così come va accompagnato il lavoro dei tanti lavoratori autonomi - artigiani, commercianti, partite IVA, professionisti - a cui si devono garantire fisco più equo, burocrazia più veloce e semplice, giustizia rapida e certa. E amministrazioni statali e locali che riconoscano e accompagnino la fatica di chi ogni giorno investe, produce, crea ricchezza.


L'occasione Olimpiadi
Le Olimpiadi sono un'occasione unica per far conoscere al mondo un territorio, modernizzare le infrastrutture, riqualificare patrimonio edilizio e reti di mobilità, attrarre flussi turistici. È stato così per Torino con le Olimpiadi invernali 2006 di cui sono stato testimone diretto. Dovrà essere così anche per i Giochi invernali 2026 di Cortina d'Ampezzo, rendendo i Comuni e tutto il Veneto protagonisti e già progettando il dopo Olimpiadi come leva di crescita anche per i prossimi decenni.


Al fianco di un Veneto vivibile e sicuro
Temperature torride, bombe d'acqua, incendi boschivi, esondazioni, siccità e ghiacciai che si sciolgono: l'emergenza climatica è entrata nella nostra quotidianità e anche i territori veneziani e lagunari e quelli trevigiani e bellunesi sono chiamati alla sfida della "transizione ecologica dell'economia", che non significa solo salvaguardia, ma investimenti in produzioni green, nuove tecnologie, fonti rinnovabili e pulite, mobilità, ciclo dei rifiuti, assetto idrogeologico (fiumi, boschi, montagna), promuovendo uno sviluppo diffuso e creando nuovi lavori.
Il Veneto ha tutte le competenze per scrivere con la sostenibilità' una nuova pagina della sua storia imprenditoriale.


A fianco delle donne per un Veneto più forte
La parità di genere ha segnato una rivoluzione culturale. Vale anche per il Veneto dove il ruolo delle donne è intenso in ogni settore e attività e a maggior ragione servono politiche che abbattano ostacoli alla piena affermazione delle donne e dei loro diritti. Sostegni alle famiglie, promozione della genitorialità e conciliazione tra attività di cura e lavoro. Parità di trattamenti retributivi e accesso a ogni tipo di responsabilità professionale e manageriale. Percorsi educativi - fin dal momento scolastico - per radicare una cultura della parità. Contrasto a ogni forma di sopruso, sopraffazione e violenza e servizi di sostegno a chi ne è vittima.


Veneto e i suoi beni comuni
Il mare ha forgiato l'identità di Venezia. Lungo i fiumi veneti è cresciuto un fiorente sistema di città, commerci, industrie, residenze. Le pianura e le colline - patrimonio Unesco - sono diventate culla di una agricoltura di qualità con prodotti vincenti in tutto il mondo. E la montagna - dagli Altipiani alle Dolomiti - costituisce un patrimonio che richiede valorizzazione ambientale e condizioni di vivibilità, garantendo alle comunità alpine e ai loro abitanti collegamenti, strutture scolastiche e sanitarie, servizi pubblici e sociali, connessioni digitali, contrastando ogni forma di marginalità a vantaggio invece di una piena integrazione delle realtà montane nel tessuto della regione.
E' il momento di farlo con i fondi del PNRR e con una nuova visione di crescita e prosperità che guardi all'intero Veneto.


La cultura fattore di sviluppo
Spesso si guarda alla cultura come a un lusso che ci si può permettere solo in tempo di vacche grasse. È un'idea sbagliata. La cultura è un elemento costitutivo - non aggiuntivo - di un modello di sviluppo. Investire in cultura significa innalzare la qualità della vita delle persone, diffondere sapere e conoscenza, rendere attrattivo un territorio per ogni tipo di investimento, promuovere flussi turistici, creare lavoro e nuove professionalità. Ovviamente Venezia e il suo unico patrimonio ambientale, architettonico e culturale ne sono una dimostrazione quotidiana. Ma è l'intero territorio veneto a essere un giacimento straordinario beni e istituzioni culturali. E accanto a istituzioni di fama mondiale, agisce un vasto tessuto di operatori culturali che vanno sostenuti nella loro creatività. Un Veneto ricco di Università di eccellenza e di strutture di alta formazione che già oggi attraggono docenti, ricercatori e studenti da ogni luogo e offrono al Veneto l'opportunità di essere un hub internazionale della formazione.


Un'autonomia differenziata in un federalismo cooperativo
Da sempre il Veneto è terra di autonomia che ha visto produrre in ogni Comune e territorio esperienze di autogoverno, buona amministrazione, competenze, professionalità. Un patrimonio tanto più prezioso oggi: essere artefici del proprio destino è la condizione per un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Ed è tanto più vero per territori che, competendo ogni giorno con il mondo, necessità di decisioni tempestive, rapide e flessibili. È urgente realizzare anche in Italia, entro un federalismo cooperativo, una "autonomia differenziata" che valorizzi specificità e responsabilità di ogni regione, coinvolgendo come protagonisti i Comuni e i loro Sindaci, a cui occorre assicurare poteri, strumenti e risorse necessari a soddisfare le aspettative dei cittadini.


Al fianco dei giovani
La forza di un Paese si misura dalla capacità di offrire un futuro sicuro ai propri figli, che oggi troppo spesso, non vedendo opportunità, ricercano la propria strada all'estero. È tempo di un svolta netta, a partire da un forte investimento sulla formazione scolastica e universitaria, accompagnato da strumenti e risorse a disposizione delle famiglie per far studiare i figli. E al tempo stesso politiche per l'accesso al lavoro: contrasto alle forme di precarietà permanente, apprendistato, incentivazioni fiscali e contributivi per l'assunzione di giovani, stage formativi retribuiti, investimento sulla formazione tecnico professionale, percorsi formativi per l'incontro tra domande e offerte di lavoro, fondi e incentivi per giovani che vogliano mettersi in proprio. Così come servono politiche che favoriscano l'autonomia di vita dei giovani, come mutui per la prima casa e contributi affitti.


Al fianco di un Veneto inclusivo, accogliente e sicuro
Fa parte di una società giusta e inclusiva operare per accogliere e integrare le donne e gli uomini che venendo da nazioni e continenti lontani hanno scelto l'Italia e il Veneto come la loro seconda patria e in queste terre vivono, lavorano, studiano, amano, mettono su famiglia, crescono i loro figli, contribuendo alla crescita e alla prosperità dell'intera società. Integrare è anche la strada più certa per garantire il rispetto delle leggi, l'osservanza di regole e doveri, la tutela della sicurezza di cittadini. Sicurezza che va garantita assicurando ai Comuni gli strumenti e le risorse per tutelare la vita e la libertà dei cittadini e presidiare il territorio contro ogni forma di insidia e illegalità.


Al fianco di una società che non lasci indietro nessuno
Viviamo tempi di inquietudini, ansie e paure. Le conseguenze economiche e sociali di Covid, aggravata oggi dal caro-bollette e dal caro- energia, espongono al rischio di un aggravamento delle disuguaglianze. È dovere morale e politico "non lasciare indietro nessuno" mettendo in campo una "agenda sociale" con forti investimenti nei servizi sociali pubblici - a partire dalla sanità di territorio - e cogliendo tutte le opportunità della vasta rete di volontariato e solidarietà.
Liberare gli anziani dalla solitudine e garantire loro pensioni dignitose. Promuovere natalità e genitorialità, accompagnare le famiglie nell'educazione dei figli, contrastare le povertà educative con servizi per l'infanzia (nidi e mense gratuite) e l'adolescenza. Essere al fianco delle persone afflitte disabilità, rafforzando le politiche di sostegno e del “dopo di noi”. È questo il "welfare di prossimità" su cui investire per sanare ferite e disuguaglianze e rafforzare la coesione sociale.


Un Veneto terra di diritti
Il Veneto è una società plurale e multiforme, fondata sulla convivenza di persone di diversa provenienza sociale, culturale, etnica e sulla pluralità di stili di vita individuali e collettivi. E in un paese moderno e democratico ogni cittadino deve essere rispettato e tutelato nella sua identità sociale, culturale, religiosa, sessuale. Realizzare convivenza e integrazione, garantire a ogni persona il diritto delle proprie scelte affettive, offrire a ciascuno la possibilità di perseguire le proprie aspirazioni, consentire a ciascuno di esercitare i propri diritti sul lavoro e nell'accesso ai servizi pubblici: così si garantisce una società in cui ogni persona si senta libera e al tempo stesso sia consapevole che la libertà va sempre vissuta con responsabilità, rispetto degli altri, osservanza dei doveri e delle leggi.


A fianco dei sindaci per comuni autonomi e forti
I Sindaci sono i naturali destinatari di ogni esigenza e richiesta della propria comunità. Si rivolge al Sindaco chi vuole il nido e l'asilo per i propri figli, chi necessita di assistenza domiciliare per i propri anziani, chi vuole vivere un ambiente pulito e sicuro, chi chiede di essere accompagnato nella propria attività economica, chi vuole eventi culturali che rendano gradevole la vita. Insomma i Sindaci sono chiamati ogni giorno ad assumersi responsabilità e compiere scelte impegnative per il bene della propria comunità.
Per questo la riforma autonomistica non riguarda soltanto i rapporti Stato-Regioni, ma deve dare centralità ai Comuni che devono poter disporre di larga autonomia decisionale, risorse finanziarie adeguate, disponibilità di personale e sopratutto sburocratizzazione e semplificazione amministrativa.

Una strategia per il futuro di Venezia
A cinquant'anni dalla sua approvazione, è tempo di un aggiornamento della Legge speciale per Venezia. Le sue finalità - salvaguardare lo straordinario giacimento artistico-culturale, rivitalizzare il tessuto socio-economico della città, mettere in sicurezza il patrimonio lagunare e ambientale - richiedono infatti una visione unitaria e una strategia integrata e organica per dare soluzione alle criticità che oggi investono la vita della città nel suo complesso: dal controllo delle acque alla funzionalità del porto merci e passeggeri, dagli affitti turistici ai flussi dei visitatori, dal ripopolamento urbano al rilancio commerciale e dei servizi, dal funzionamento della Zona logistica speciale alle bonifiche di Porto Marghera, dal rilancio di Mestre e della terraferma alla sicurezza per i suoi abitanti".
Una strategia che colga anche le opportunità offerte dal "Centro internazionale di studi sui cambiamenti climatici" istituito per fare della città di S.Marco uno dei centri globali di elaborazione delle strategie sul climate change.
Ma il futuro di Venezia è affidato anche alla capacità di integrare in un progetto di sviluppo più vasto una pluralità di identità urbane, economiche e sociali.
La riqualificazione di Marghera, simbolo della storia produttiva della città, è un asse strategico per ridisegnare il futuro di Venezia e della regione.
Mestre, cresciuta come sede di molteplici attività economiche e sociali, può valorizzare la sua identità di polo direzionale in un'area metropolitana vasta che si estenda alle province di Venezia, Treviso e Padova.
Un progetto di scala metropolitana nel quale Venezia, accanto al suo profilo culturale e turistico unico e di eccellenza, svolga un ruolo centrale nel realizzare una nuova stagione di crescita nel segno della sostenibilità, dell'innovazione e del lavoro.

30 ago 2022