Chi sono e perché qui
28 ago 2022
Sono nato tra i monti della Valle di Susa, Mio padre è stato uno dei capi della Resistenza in Piemonte, dedicandosi dopo la guerra ad una attività imprenditoriale. Allievo dei gesuiti, il mio impegno politico inizia a Torino e lí si sviluppa fino alla metà degli anni '80, quando ho assunto responsabilità nazionali. Insieme ad Achille Occhetto sono uno dei giovani dirigenti che guidano la trasformazione del PCI e la nascita dei Democratici di Sinistra.

Eletto in Parlamento nel '94, ho partecipato ai governi dell'Ulivo come Sottosegretario agli Esteri, Ministro del Commercio Estero e Ministro della Giustizia. Dal 2001 al 2007 guido, da segretario nazionale, i Democratici di Sinistra, riportando il centro sinistra e Romano Prodi alla guida del Paese e promuovendo l'incontro DS-Margherita per la nascita del Partito Democratico. Dal 2007 Inviato Speciale europeo per il Myanmar. Dal 2011 Sindaco di Torino e Presidente Nazionale dell'Associazione dei Comuni italiani. Dal 2018 Presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati.

Perché candidato a Venezia e nel Nord-est ? Una prima ragione discende dalla intensa frequentazione di queste terre. Da leader di partito ho condiviso con il PD e il centro sinistra di questi territori la fatica quotidiana di far vivere una politica vicina ai cittadini. Da Presidente dei Sindaci italiani ho vissuto da vicino la straordinaria capacità amministrativa dei Sindaci veneti e insieme abbiamo combattuto perché ai Comuni fossero riconosciuti autonomia, risorse e poteri all'altezza delle aspettative dei cittadini.

Da ministro del Commercio estero ho girato in lungo e in largo per i distretti - l'occhialeria di Belluno, il prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, l'arredo-legno di Oderzo e della sinistra Piave, il tessile-moda, le calzature della riviera del Brenta, il sistema sport di Montebelluna, le vetrerie di Murano, gli insediamenti ittici di Chioggia - stabilendo una feconda collaborazione con imprese, associazioni di categoria, sindacati e accompagnando molte aziende e consorzi sui mercati internazionali.

Una seconda ragione del mio essere qui è legata ai valori forti di queste terre. Rispetto di ogni persona, promozione della capacità di ognuno, gusto della innovazione e della creatività', solidarietà verso chi soffre, accoglienza e integrazione delle diversità, capacità di cogliere in anticipo i cambiamenti, orgoglio di appartenenza e consapevolezza di essere eredi di una grande storia. Sono valori in cui mi identifico.

Sento vicino l'incontro, particolarmente fecondo in Veneto, tra una radicata e diffusa cultura cattolica e una laicità rispettosa della fede e dei suoi valori. Anche in questo mi ritrovo, cresciuto in una Torino segnata dall'incontro tra il cattolicesimo sociale di Don Bosco e la laicità progressista di Piero Gobetti e Antonio Gramsci.

E, infine, condivido la scelta di candidare dirigenti nazionali in territori elettoralmente difficili per rendere credibile l'ambizione del Partito Democratico di rappresentare l'Italia intera, incluse quelle aree dinamiche - come il Veneto - che sono il motore dello sviluppo del Paese. E con questo spirito che ho accettato la candidatura propostami da Enrico Letta. E il mio impegno, se sarò eletto, sarà rappresentare ogni giorno in Parlamento la voce delle genti di Venezia, Treviso e Belluno.

RESTITUIRE AGLI ITALIANI CERTEZZE E FIDUCIA

Il voto del 25 settembre cade in una società percorsa da ansie e inquietudini: per un Covid che ancora non è debellato, per un caro-energia e un'inflazione che pesano sulle imprese e su stipendi, pensioni, redditi, per le troppe precarietà del lavoro, per l'incertezza sul futuro dei figli, per le tante disuguaglianze che affliggono molte famiglie. La politica è chiamata a dare soluzioni concrete, restituire certezze e fiducia. A questo vuole rispondere il Partito Democratico, proponendo un'Italia saldamente ancorata all'Europa.

Un'Italia che persegua uno sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale e sociale. Un'Italia che contrasti le disuguaglianze , che dia ad aziende e famiglie un fisco giusto e una burocrazia leggera, sostenga le imprese e tuteli il lavoro e la sua dignità, si prenda cura delle persone fragili - l'infanzia, gli anziani, chi è colpito da disabilità - e non lasci indietro nessuno. Un'Italia che investa sui giovani e garantisca alle donne una effettiva parità di genere. Un'Italia inclusiva e aperta, di cui ognuno - ovunque sia nato - si senta cittadino.


Obiettivi molto lontani dalle pulsioni di una destra che propone un'Italia chiusa, più ingiusta, più piccola, lontana dall'Europa e marginale nel mondo.

Sappiamo che molti cittadini hanno vissuto con sconcerto una crisi politica improvvisa e ingiustificata e sappiamo che non pochi elettori guardano alla politica e al voto con diffidenza e delusione, coltivando l'idea di non recarsi alle urne. A tutti nei prossimi 30 giorni dovremo rivolgerci. A chi già ha guardato con fiducia a noi, ma anche a chi vive sentimenti di delusione e a chi si è già rifugiato nell'astensione. E anche a tutti coloro che in buona fede si sono affidati a partiti che provocando la caduta del governo Draghi hanno tradito l'Italia. A tutti chiederemo di essere protagonisti di un grande moto di riscatto per restituire all'Italia e agli italiani fiducia e speranza. E chiederemo di farlo insieme perché, come ha ammonito Papa Francesco, nessuno si salva da solo.