25 luglio 2016
Comunicazioni della Sindaca su "Utilizzo spazi arcate ex MOI".
Piero Fassino
siamo alle prime battute, poi naturalmente ognuno si comporta come ritiene, però se vogliamo fare una discussione sugli atti deliberativi o sulle comunicazioni che vengono sottoposte al consiglio comunale bisogna che accettiamo un confronto e anche che ci ascoltiamo, partendo dal dato che nessuno di noi è portatore di una verità assoluta. il principio di laicità è riconoscere che un pezzo di verità c'è anche nella persona più distante da te ed è utile scoprirlo.
noi non abbiamo fatto una critica pregiudiziale alla comunicazione dell'assessore montanari, abbiamo detto una cosa molto semplice: quello non è un progetto banale, non è un progetto di ordinaria amministrazione, non è una cosa che si può archiviare in cinque minuti prendendo semplicemente atto che il consiglio di amministrazione dell'università ha ritenuto di recedere, perché è un progetto che ha una valenza - come ha cercato di spiegare bene il consigliere Lo Russo - significativa dal punto di vista del profilo di torino come città dell'innovazione, della tecnologia e dell'eccellenza in questo campo.
tra l'altro, l'ubicazione in quell'area di un centro di innovazione e di ricerca sulle tecnologie sanitarie ha un senso, perché con il collegamento della passerella costruita al tempo delle olimpiadi, quell'area è immediatamente attigua all'area su cui sorgerà la città della salute.
il parco della salute se vuole essere davvero una città della salute, in grado di esprimere un'eccellenza sanitaria, non potrà essere soltanto il rifacimento degli ospedali, pur necessario, ma anche una città della salute capace di avere oltre ospedali di eccellenza, corrispondente a un sistema sanitario di eccellenza, anche centri di ricerca nel campo delle tecnologie sanitarie, della farmaceutica e di tutto ciò che costituisce il sistema.
quindi l'allocazione lì aveva un senso, che è questo. non è che lo abbiamo allocato lì perché non sapevamo cosa fare delle arcate. abbiamo ipotizzato di mettere lì un centro di innovazione e di eccellenza nel campo delle tecnologie sanitarie come parte di un investimento che, massimizzando l'eccellenza delle nostre università, sia il politecnico che medicina, arricchisse e ampliasse il progetto di torino come città della salute e di un sistema sanitario di eccellenza.
per questo diciamo che, prima di prendere atto che semplicemente non se ne può fare niente, si riprenda un colloquio con il politecnico e con l'università per verificare se sia redimibile la posizione dell'università e si possa dare corso a un progetto che io penso, e tutti noi pensiamo, abbia una valenza strategica dal punto di vista dello sviluppo e della qualità dei servizi della città. tutto qui.